sabato 30 luglio 2011

DAILY WIRED NEWS MEDIA Summer Jamboree, 10 pezzi rock 'n' roll tutti per voi











di Ambra Craighero per Wired

È come salire sulla macchina del tempo del film Ritorno al Futuro, per poi catapultarsi nei meravigliosi anni '40 e '50, dove in ogni angolo delle strade di Senigallia (in provincia di Ancona) le band suonano swing, jive e doo-wop e la gente sembra uscita direttamente dal set di Gioventù bruciata. E dire che questo festival, il Summer Jamboree, era partito 12 anni fa in sordina tra lo scetticismo generale. E quest'anno riparte il 30 luglio fino al 7 agosto.


Provate a pensare a una rassegna di
nicchia, più vicino alle logiche underground di chi suona dentro ad un garage che alle fanfare di massa. L'idea di trasformare Senigallia, - con la sua rotonda sul mare e un romanticismo da balera - in mondo a parte che non fosse solo musica per gli amanti del genere, ma anche sociologia, costume, revival di un'epoca, è di Angelo Di Liberto, il direttore artistico che, insieme ad Alessandro Piccinini e Andrea Celidoni, ha saputo far rivivere uno stile di vita che non è mai passato di moda. Cresciuto a pane e rock, ciuffo impomatato alla maniera di The Pelvis, rigorosamente con la tricofilina, ancora oggi ha una Chevrolet Bel Air del 1953 come utilitaria, una famiglia vestita anni '40 e un armadio con oltre mille vinili. Per chi non volesse mancare, eccovi le perle: ci saranno gli esuberanti The Bobbettes, i Cleftones, per la categoria emergenti Si Cranstoun (UK). Per i big non mancherà lo statunitense Big Sandy, affiancato dai formidabili italiani Good Fellas, un movimento orientato verso la root music americana, il country tradizionale e il western swing.

http://daily.wired.it/news/media/2011/07/29/10-migliori-canzoni-summer-jamboree-13850.html

venerdì 29 luglio 2011

Pietro, startupper: "Finanziamo la scuola pubblica online"











di Ambra Craighero per Wired

Solo nove mesi fa Pietro Marigo aveva una vaga idea di business, così come molti suoi coetanei che sono, sì super formati (specializzati con master e stage di ogni ordine e tipo), ma che devono fare i conti, oltre che con le idee, anche con le difficoltà di trasformare i propri sogni in business plan.

E non poteva certo immaginarsi che la sua vita sarebbe cambiata grazie a una startup. Quando quella mattina dello scorso ottobre, con passo deciso, ha varcato la soglia del The Hub per prendere parte alla Startup Weekend di Milano insieme a 200 partecipanti, non conosceva nessuno e non era nemmeno tanto sicuro di entrare tra i migliori progetti hi tech.

http://italianvalley.wired.it/news/2011/07/29/startup-school-raising-13840.html

giovedì 28 luglio 2011

Alex Belini, il maratoneta che corre come Forrest Gump










di Ambra Craighero per GQ

Alex sta correndo cinquemila chilometri coast to coast negli Stati Uniti, tra deserti e steppe, con una media di 70-74 km al giorno per 70 giorni. Una "sfida" a Forrest Gump. Ma anche a sè stesso.

Alex Bellini l'avevamo incontrato tre mesi fa, mentre si allenava nella frazione di Gazzolo d'Arcole, un pugno di case tra Verona e Vicenza. Ora è alla 34°tappa della prima edizione della NYFootrace, la corsa attraverso l'America già ribattezzata la "Forrest Gump Race". Un omaggio al personaggio interpretato da Tom Hanks nel film di Robert Zemeckis che una mattina si alza e segue l'impulso di correre per tre anni di fila da una costa all'altra degli States, senza un vero motivo. Alex, invece, un motivo ce l'ha: sta correndo coast to coast, per superare ancora una volta se stesso. Dopo la traversata a remi del Pacifico, la corsa a piedi in Alaska, la traversata oceanica in solitaria da Genova al Brasile (e poi dal Perù all'Australia) su una barca di 7,5 metri, ora è il turno di una corsa da 5000 km - 70 al giorno, per 70 giorni. Da Los Angeles a New York.

http://www.gqitalia.it/sport/articles/2011/7/alex-belini-maratoneta-emulo-forrest-gump

giovedì 21 luglio 2011

Un esercito di start-up









La storia di UpLab, un incubatore con 24 persone e 8 società che collaborano condividendo strategie e spazi

BRESCIA - Il mondo sta rimanendo senza geni... Einstein è morto, Beethoven è diventato sordo... e io incomincio a non sentirmi bene. Questa frase di Woody Allen è il messaggio che scorre sul desktop del Mac di Nicola Zanola, un 26enne che da due anni è diventato businessman insieme agli amici (e soci) Marco Capacchietti e Matteo Taesi, creando dal nulla due realtà: Uplab e Connect, integrate da una formula che veicola anche il coworking.

domenica 17 luglio 2011

Effetto Woody







Il mondo sta rimanendo senza geni... Einstein è morto, Beethoven è diventato sordo... e io incomincio a non sentirmi bene.

Woody Allen

venerdì 15 luglio 2011

Dattoli, startupper a 20 anni: "Ci prendevano per alieni"









Ambra Craighero per Wired

Un buco per cominciare, qualche risparmio, due mac e un sogno chiamato digital marketing. E poi collaborazioni gratuite per farsi conoscere. Così è partita Viral Farm.

È cresciuto a pane cioccolata e tecnologia (con il dono della sintesi), avendo come modello la storia di successo di Steve Jobs, spaziando tra l'informatica, i contenuti e i media.


Davide Dattoli ha 20 anni ed è l' anti-bamboccione da cui prendere appunti: da un anno è Digital strategist della Viral Farm, una social e mobile agency bresciana da lui creata insieme a due soci (quasi coetanei), che si occupa di dare visibilità e viralità ai marchi, grazie all'incrocio di più piattaforme. In tasca ha un diploma del liceo scientifico ed è iscritto al secondo della facoltà di Economia e commercio a Milano. Studia nel tempo libero e lavora dalle 12 alle 14 ore al giorno. Non ha fretta, anche se corre come Usain Bolt, il suo idolo. Crede nel presente e cerca di tradurre il futuro con le app e i tablet in testa.

" A 18 anni ho iniziato a capire che dovevo provare a germogliare da solo", dice Dattoli: " e cercavo fondi, leggevo riviste specializzate, fiutavo occasioni per incontrare le imprese o andavo alle startup per conoscere altri startuppers come me in cerca di un'idea da mettere in pratica. Ho sempre desiderato vivere sulla mia pelle il concetto di esperienza d'impresa". E continua: " Le grandi intuizioni aggregative dentro la rete, come quelle di Steve Jobs, sono rivoluzioni prima culturali (e di massa), e solo in un secondo momento tecnologiche".

http://italianvalley.wired.it/news/2011/07/13/startup-dattoli-ventenni.html

In volo con il parapendio. A 93 anni











MADERNO (BS) - Per avere un assaggio di cosa sia il parapendio, il volo libero tra le montagne e il lago di Garda, basta andare a Toscolano Maderno, località turistica nota ai velisti, agli amanti delle barche in genere, del wind surf - per il clima mite e temperato - , ma anche agli amanti del volo per aver trovato una mascotte insperata: Mario Negri, un arzillo 93enne che si libra nell'aria come un gabbiano, accompagnato dal suo istruttore Alberto Zucchi, della scuola del Volo Libero di Brescia. Ci troviamo insieme al nostro eroe alle 8.30 del mattino al chiosco de Poli per un cappuccino, prima di arrivare alle pendici di San Michele, dove ci aspetta una salita impervia (non asfaltata) tra selva, radura e sassi. Mario arriva come uno sposo d'altri tempi con in mano la raccolta delle Rime nuove di Giosuè Carducci: calze bianche, mocassini di pelle bianchissimi appena lucidati, camicia di seta a maniche corte, pashmina sottile color avorio.

http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_12/vecchio-volo-con-parapendio-ambra_a289dc90-acc8-11e0-96a7-7cc3952b9d04.shtml

http://www.corriere.it/gallery/cronache/07-2011/ambra/1/parapendio-93-anni_4e124068-acc7-11e0-96a7-7cc3952b9d04.shtml

http://video.corriere.it/volo-il-parapendio/d7af1146-aca1-11e0-96a7-7cc3952b9d04


Bau Bau beach













MILANO - Il lago di Garda sta diventando un piccolo paradiso per i proprietari di cani che vogliono trascorrere le vacanze con i loro amici a quattro zampe. Dopo Peschiera del Garda è nata una «bau beach» anche a Toscolano Maderno. Poi da settembre Salò si doterà di due aree per accogliere gli animali. Iniziative che vanno nella direzione di quanto chiesto dal ministro del Turismo, Michela Brambilla: «Una famiglia su tre nel nostro Paese convive con un animale. Così negli altri Paesi europei. Offrire servizi ai turisti in questa direzione ci rende più competitivi». Un sito, turisti a 4 zampe, raccoglie tutte le notizie e le indicazioni per trovare le strutture dedicate a chi viaggia con cani e gatti.

http://www.corriere.it/animali/11_luglio_11/spiaggia-cani_8bc748e8-abcf-11e0-a665-5070e23b7a33.shtml

http://www.corriere.it/gallery/animali/07-2011/cani/01/bau-beach-garda_497c2eec-abc8-11e0-a665-5070e23b7a33.shtml

mercoledì 6 luglio 2011

Un hotel per il pensiero










di Ambra Craighero per Wired


Non è un set di un film coreano dove certi luoghi indefiniti passano come meteore e non si capisce mai bene cosa siano. Non è nemmeno il revival del motel gestito da Norman Bates a prova di fango e delitto del celebre film di Alfred Hitchcock. Eppure il JHD Hotel (acronimo di Jean Henry Dunant), è qualcosa che alimenta una sottile suspance quando si arriva a Castiglione delle Stiviere, la cittadina nel mantovano che ha dato sì l'idea (e l'avamposto di soccorso) a Dunant, - clochard e visionario fondatore della Croce Rossa nel 1859 -, ma anche i natali (d'ispirazione) a Domenico Modugno che un secolo dopo scrisse Volare.

Aneddoti curiosi a parte, siamo andati a visitare un hotel del pensiero che funge da albergo (non tradizionale nel concept, ma nelle funzioni) che è soprattutto un incubatore/lab di idee, un museo del design e un viaggio mentale da vivere in 78 incredibili stanze rilette artisticamente da Ermanno Preti, un designer che è più avventuroso di Fitzcarraldo e ha una vaga somiglianza con Klaus Kinski dei tempi d'oro quando era l'alter-ego di Werner Herzog.


http://daily.wired.it/foto/2011/07/06/hotel-jhd-pensiero.html

http://daily.wired.it/foto/2011/07/06/hotel-jhd-pensiero.html?page=1#content

martedì 5 luglio 2011

L'hotel delle emozioni











MANTOVA - Il nome è in onore di Jean Henry Dunant, primo premio Nobel per la Pace (1901) e fondatore della Croce Rossa nel 1859. Siamo a Castiglione delle Stiviere, a due passi da Mantova e dal Lago di Garda dove il ginevrino Dunant iniziò ad assistere i feriti di ogni nazionalità con l'idea di creare la più grossa associazione umanitaria del mondo. Non solo, Dunant che viveva in estrema povertà e senza fissa dimora, cullava progetti sempre più velleitari sollecitati dalla passione umanitaria. Ed è sulle ali di questi rimandi storici, sociali e simbolici che l'imprenditore Eugenio Gallina ha pensato di costruire un hotel che ripercorre in 78 stanze il pensiero di Dunant, affidando l'estro artistico della rilettura al designer Ermanno Preti. Solo che l'albergo, non è soltanto un hotel, bensì un incubatore di idee, un laboratorio, un museo a cielo aperto con pezzi di alto design e rielaborazioni reciclate da lattonieri specializzati.

MECENATE - «Il progetto è molto ambizioso e ci piaceva l'idea di sperimentare linguaggi per omaggiare Dunant - dice Gallina, 29 anni -, ma anche per far rivivere l'idea della committenza artistica in un contesto di assoluta libertà creativa. Chi viene qui, può vivere un'esperienza e, se possibile, deve cercare di viverla senza stereotipi. La storia, la figura di Dunant, gli aneddoti e il pensiero di un grande uomo morto in povertà, possono contribuire ad una formazione diversa, il meno sincopata possibile».

UNDERGROUND - Arriviamo davanti all'hotel che sembra un'architettura avveniristica - lontana anni e luce dal solito modello dei complessi alberghieri- , ci chiediamo se è un parcheggio, o un museo di arte contemporanea in via di definizione, o tutti e due. Sulla nostra sinistra la Coop e i centri commerciali. Entriamo in un tunnel che ricorda certe serpentine underground, dove i murales e la creatività - un serpente giallo stilizzato lungo una ventina di metri è appollaiato nel giardino - si tengono per mano. La hall è un concentrato artistico di messaggi: dal guest book sui muri, alle sedie senza due gambe, ai mobili affissi alle pareti, al neon che racconta il passaggio «del movimento delle cose».


http://www.corriere.it/cultura/11_luglio_04/craighero-mantova-hotel-stanze-dunant_1a7f4166-a668-11e0-89e0-8d6a92cad76e.shtml

http://www.corriere.it/gallery/cronache/07-2011/dunant/1/78-stanze-pensiero_a924aa9a-a669-11e0-89e0-8d6a92cad76e.shtml#1