venerdì 19 marzo 2010

Di traverso, come Odette


Di solito succede tra due naufraghi della vita, - ma anche a uno solo -. E' indubbiamente una predisposizione naturale. Spesso guardo i neuroni nel cervello e non le leghe luccicanti in acciaio cromato delle ruote dei Suv. Cerco la ruggine dove non c'è, vivo vicino alle limonaie, leggo tantissimo e curo le schegge di depressione "terapeutica" con la fantasia. Ecco la ricetta: metto un pò di zucchero dove manca e tolgo il sale quando è troppo. Non mi volto troppo spesso a guardarmi indietro: è tempo perso. Non so che farmene della aride supponenze degli ambienti che contano - letterari, di salotto e via dicendo -, preferisco un pò di garbato insuccesso, pigmentato dalle piccole conquiste quotidiane. Sulla scia del compasso di Odette, vicino alle gambe da mediano di Albert Dupontel.

www.odettetoulemonde-lefilm.com/