mercoledì 29 giugno 2011

Il Coworking sbarca in città











Il traduttore, il giornalista free lance, il grafico, il designer, l'architetto, il fotografo, l'aspirante scrittore, l'ex writer che ha messo la cravatta e fa business con la creatività e le aziende, il contabile, l'economista che fa consulenze interfacciandosi con più ambiti e competenze o il commercialista che gestisce realtà condivise. Chi sono? Sono i coworker, quelli che hanno bisogno di una postazione di lavoro ovunque si trovino,con un unico denominatore comune: tutti insieme appassionatamente in un unico ufficio, con scrivanie in condivisione - e servizi - per abbattere i costi in chiave anti-crisi, ma soprattutto per scambiarsi esperienze e know-how.Senza confini.

L’idea del
coworking viene dall’America dove gli spazi di lavoro low cost si sono diffusi da circa una decina d’anni riscuotendo un grande successo. Anche in Europa questo nuovo approccio si sta moltiplicando come un fenomeno di carattere sociologico.Stando ai dati del Coworking Institute, nel mondo ci sarebbero più di un centinaio di realtà di questo genere e il numero è in continuo aumento. Il fenomeno si è diffuso anche in Italia: Bologna ( La Pillola) , Milano ( Cowo) , Roma ( 7thfloor) e ora anche Brescia, dove ci sono già diverse realtà: dai lab (laboratori) strutturati in coworking ad aziende che si occupano della fornitura di servizi per un mercato più tradizionale, alle social agency che ragionano in chiave coworking pensando alla prossima apertura di un open space che faccia da punto d'incontro tra le idee, il business, l'architettura, il design, gli startuppers e le esigenze di un mercato flessibile in continua evoluzione.

http://www.giornaledibrescia.it/polopoly_fs/1.796459.1309059753!/menu/standard/file/BRESCIA_11.pdf

venerdì 24 giugno 2011

Camarotes de iates viram quartos de hotel em Gênova

Armadores da cidade italiana de Gênova estão oferecendo camarotes de seus barcos a hóspedes como forma de amenizar os altos custos de manutenção das embarcações. O serviço de boat & breakfast (literalmente “barco e café da manhã”) transforma os barcos, que ficam atracados nos píeres, em uma espécie de pousada fixa e flutuante.


Fotoservizio per BBC

http://www.bbc.co.uk/portuguese/noticias/2011/06/110624_iates_hoteis_bg.shtml?s

Linka, twitta e posta al Social camp

Non sono più dei marziani, anche se arrivano con un'aria disincantata e con i loro immancabili tablet, iPad, iPod e computer in mano. Sono quasi tutti giovani e hanno gli stessi codici, linguaggi, gli stessi network, gli stessi acronimi.Si sono dati appuntamento per il secondo anno consecutivo al Castello Malvezzi, un luogo che per eccellenza rappresenta la tradizione e la storia della città, per una giornata all'insegna dell'innovazione e del «fare impresa», con progetti orientati al futuro e alle nuove tecnologie. L'anno scorso per il primo social camp «Pane web e salame» gli iscritti erano 103, quest'anno ben 230 provenienti da tutto il Nord Italia. Insomma, uno sguardo oltre i confini della città per capire la profondità del social web che sempre più sta definendo il futuro del fare impresa con un orientamento aperto al confronto senza che ci siano più distanze siderali tra gli investitori, i competitor, gli esperti del settore e le idee.

http://www.giornaledibrescia.it/gdb-online/gdb/gdb-online-7.373?edizione=24/06/2011&selTestata=BRESCIA&selPage=20&searchField=PAG&viewMode=

domenica 12 giugno 2011

Quando la bandiera diventa arte











Secondo la direttrice svizzera della Biennale di Venezia, Bice Curiger, l'edizione 2011 della rassegna costituisce un grande momento di scambio e… illuminazione.


Senza confini, verrebbe da dire sotto il cielo della laguna. In una rassegna in cui i significati civili, il dialogo e il collegamento tra arte e fenomeni sociopolitici è più marcato delle altre edizioni, dove si tendeva a privilegiare un impatto più "esibizionistico" legato all'ego dell'idea e dell'artista, fa riflettere, eccome, il tema proposto dall'Istituto svizzero con il progetto Flags for Venice.


http://www.swissinfo.ch/ita/cultura/Quando_la_bandiera_diventa_arte.html?cid=30436630

martedì 7 giugno 2011

Biennale di Venezia, il look diventa un'opera d'arte










di Ambra Craighero GQ


Senza limiti, verrebbe da dire sotto il cielo della Laguna. In una Biennale delle Arti Visive di Venezia, la mostra più attesa nel mondo dell'arte contemporanea, la più prestigiosa nonché " la madrina di tutte le biennali d'arte internazionali", non poteva mancare, oltre ai significati civili, il dialogo e il collegamento tra l'arte e i fenomeni sociopolitici, il lato più trendy catapultato tra i Giardini e Arsenale, dove migliaia di giornalisti e addetti ai lavori da tutto il mondo hanno assistito al lato "esibizionistico" legato all'ego di stravaganti curatori, artisti, visitatori e chi ne ha più ne metta.

Un'oversose di colori, di improbabili e inverosibili accostamenti o provazioni: provocatoria l'idea di mettersi il burka o lo chador decontestualizzando un simbolo religioso, mentre tra le calli veneziane le vere donne musulmane erano dirette ai Giardini della Biennale oppure a fare la spesa senza battere ciglio.

Stravagante come sempre Roberto D'Agostino, l'ex disc-jockey nella trasmissione radiofonica "Bandiera gialla" con Arbore e Boncompagni, esperto di look e deusxe machina di "Dagospia", uno dei siti più seguiti per pettegolezzi e scoop sul mondo economico e politico italiano che ha sdoganato con un abbraccio e un "Ciao Bello" la celebre rissa in tv con Vittorio Sgarbi, quest'ultimo, curatore del Padiglione Italia intitolato "L'arte non è cosa nostra".

Eccovi un viaggio nella creatività,nell'ingegno,nel business e nel know-how tra i personaggi (sconosciuti) della Biennale in cerca di visibilità...Sono o non solo un'opera d'arte?

http://www.gqitalia.it/moda/articles/2011/6/biennale-di-venezia-il-look-diventa-un-opera-d-arte


venerdì 3 giugno 2011

La Biennale ai blocchi di partenza











Manca un giorno all'apertura al pubblico della 54esima Biennale delle Arti Visive di Venezia, la mostra più attesa nel mondo dell'arte contemporanea, la più prestigiosa nonché «la madrina di tutte le biennali d’arte internazionali».

Il termometro è alle stelle per un'edizione che sicuramente lascerà il segno. La «macchina del vento», come l'ha descritta il presidente Paolo Baratta durante la gremitissima conferenza stampa di presentazione della kermesse che ha catapultato tra Giardini e Arsenale migliaia di giornalisti e addetti ai lavori da tutto il mondo, è stata puntellata al meglio dalla sua regista, la curatrice svizzera Bice Curiger, prima direttrice donna di una mostra vecchia di 115 anni.

http://www.swissinfo.ch/ita/cultura/La_Biennale_ai_blocchi_di_partenza.html?cid=30383178