sabato 23 maggio 2009

Le «lady truck», donne capaci di domare i bisonti

di Ambra Craighero

Rosa: al volante sono veramente libera.Marzia:per i 25 anni di nozze vorrei andare in Lapponia con il nostro tir

MODENA - Chi non associa la figura del camionista al viaggiatore un po' solitario con lo spirito "on the road" ? Chi non ha passato le ore a leggere gli pseudonimi dei conducenti di tir scritti con le lucine e i led sui parabrezza, immaginando le loro destinazioni nelle dogane, negli interporti, dopo interminabili viaggi notturni intervallati dai truck stop? Ma qualcosa è cambiato e da qualche anno a bordo delle cabine dei bisonti non ci sono solo amuleti kitsch, poster o calendari osé con l'ultima ragazza di Playboy. Sempre di più fanno la loro comparsa oltre quei vetri tendine di raso ricamate a mano, tappetini leopardati e targhette con soprannomi che poco hanno a che fare con l'identikit del camionista tradizionale.

http://www.corriere.it/cronache/09_maggio_23/camioniste_craighero_f5a34a9a-47a0-11de-ac74-00144f02aabc.shtml

http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2009/05_Maggio/camioniste/1&1

lunedì 18 maggio 2009

«La mia realtà ha bisogno dell'immaginazione come una lampadina ha bisogno della presa.»




« Il paradiso per me? Mia moglie ed io sulla Route 66 con una tazza di caffè, una chitarra da quattro soldi, un registratore preso dal rigattiere, una stanza del Motel 6, e una macchina in buone condizioni parcheggiata davanti alla porta. » (Tom Waits)

giovedì 14 maggio 2009

« Io sono ( e resterò ) quella bambina di sempre».



« Io sono quella bambina di sempre che lecca la terra per sentire il canto del mondo e guarda i disegni dei pirati di un bambino di sempre che saluta il destino dalle periferie desolate con le rotaie a vista e i papaveri in fiore. Io sono e resterò quella bambina di sempre che non sa voltare le spalle al destino per dirgli addio, ma solo arrivederci. Io sono quella bambina di sempre che cammina storta e guarda dai finestrini degli autobus e dei treni le fogne come le gru: il cielo e la terra in un colpo solo. Io sono quella bambina di sempre che a volte si immagina le persone con i fiori che escono dalla testa e il basilico dal naso. Io sono quella bambina di sempre con il fango negli occhi di chi ha rotolato nel fango e perso gli autobus perché viveva nel suo mondo. Io sono quella bambina di sempre che custodisce i segreti di chi perde gli aerei davanti alle finestre degli aeroporti. Io sono quella bambina di sempre che stende le fotografie al posto dei calzini. Io continuo a essere quella bambina di sempre che ha incontrato una volta un bambino di sempre con due carciofi in mano ».


L'avventura «Mille Miglia» quando il pilota è donna

di Ambra Craighero

BRESCIA – Donne e motori. E' un classico. E spesso la figura femminile è solo complementare alle gare automobilistiche, con la velina o la belloccia di turno a fare bella mostra di sè al paddock o al muretto, ma c'è una manifestazione motoristica in cui anche l'altra metà del cielo ha la possibilità di essere protagonista: la Mille Miglia, una corsa che è anche passerella, che è mito, che è passione e occasione mondana al tempo stesso. Da qualche anno la presenza femminile è sempre maggiore e quest'anno le donne sono ben 89 tra piloti e navigatori: 50 italiane e 39 provenienti da ogni parte del mondo - Olanda, Regno Unito, Germania, Francia, Belgio, Austria, Stati Uniti, Australia, Russia -, e si sono ritrovate a Brescia, dove la corsa inizia e finisce, per coronare il sogno della vita, per una tradizione familiare, per mettersi alla prova, per scrivere la propria avventura come in un libro di storia.

http://motori.corriere.it/varie/09_maggio_14/craighero_mille_miglia_donna_38886be0-405f-11de-aa9a-00144f02aabc.shtml

http://www.corriere.it/gallery/Motori/vuoto.shtml?2009/05_Maggio/millemiglia_femminile/1&1

lunedì 11 maggio 2009

«I ditaloni rigati»

Ho ritrovato in un secchiello per piantine aromatiche le mie «fedi nuziali» : http://www.alimentis.it/public/images/3111.jp . La storia è questa: qualche tempo fa volevo presentarmi ad un appuntamento d'amore con un anello ...Premessa: non ho mai amato l'oro, l'oro bianco, le pietre in genere e non ho mai desiderato pegni d'amore di natura convenzionale, difatti non porto anelli, solo qualche amuleto. Insomma, senza i se e i ma, la mia fede nuziale ideale è fatta con la semola di grano duro - sono aperta ad altre soluzioni-.Dopo un'attenta ricerca, ho individuato i ditaloni rigati 33. C'è da dire che la mia volontà era un pò esigente: volevo ricavare due anelli con la stessa circonferenza dalla stessa anima. I ditaloni si sono rivelati perfetti, perchè : i tortiglioni erano troppo stretti; i maccheroni erano al limite - l'anulare soffriva un pò -. Da notare anche la scadenza - da consumarsi preferibilmente entro...-; i 12 minuti di cottura in acqua bollente salata qual'ora si decidesse di fare le valige; la conservazione in un luogo asciutto e lontano dalle fonti di calore. Al resto ci pensano le alegrie del cuore. Qualche volta per sempre.




«Fast reaction»

«Oggi è come se tutti, e non solo chi perde il posto, dovessimo fare un salto in avanti. Perciò dobbiamo avere il coraggio di lasciare le nostre abitudini, di guardare in faccia i nostri limiti, di sfidare le nostre stesse idee». Immagini di Ambra Craighero per Glamour


http://www.logotel.it/upload/gla/glamour_maggio_09.pdf

Ricordando Gilles Villeneuve

Tutti a Erbè (Vr) a festeggiare l’indimenticato Gilles Villenueve. Era l’8 maggio del 1982 quando sulla pista di Zolder perse la vita in un tragico incidente. Sono passati 27 anni ma tutto è come prima: i meccanici della Ferrari dei tempi d’oro (Borsari, Scaramelli, Vezzali ecc..) si sono ritrovati per festeggiarlo a 27 anni dalla scomparsa, insieme a Mauro Forghieri, lo storico direttore tecnico di Maranello che per trent’anni progettò le più belle auto sportive della Ferrari. Il raduno è iniziato alle 10 con l’arrivo di un centinaio di Ferrari che poi si sono dirette in marcia per Castel’ D'Ario, il paese natale di Tazio Nuvolari (Ambra Craighero)

http://sitesearch.corriere.it/gallery/Sport/vuoto.shtml?2009/05_Maggio/villeneuve/1&1

sabato 9 maggio 2009

Di papaye e altri «vati»



In uno di questi giorni, quando il sole era in cielo e io alla guida della mia car car «scassata» (lo sarebbe anche se fosse un bolide da 300 cavalli), ho incontrato Charles Bukowsky. Non è uno scherzo e nemmeno un'allucinazione, ma un miracolo terreno: un uomo sulla sessantina identico a Charles camminava su un insulso marciapiede di Verona con in mano una papaya verde. Aveva un'incoltissima e fluente barba da ex impiegatuccio vendicativo ormai in pensione; i calzini bianchi del giorno prima lavati a mano con quel che è rimasto del sapone di marsiglia; la chioma fluente e grigiastra da figlio di puttana con il sorrisino sinistro. Mi sono fermata, ho messo le 4 frecce improvvisamente, mi sono tolta le havaianas bianche - volevo avere i piedi liberi per una simile visione - e l'ho seguito a 5 km orari per demolire completamente ogni termine specifico della psichiatria: educazione, approccio, metodologia, cura della mente, pedagogia. Simili libertà vanno vissute senza confondere la libertà. A prima vista, io e il sosia di Hank, eravamo due vecchi cani che se la intendevano su ogni cosa e se ci fossimo seduti ad un tavolo di un bar avremmo ordinato due scotch senz'acqua, per il gusto di sentirci stupidi quando il sole è ubriaco - d'amore - alle 11.11 del mattino.

Linda Lee, l'unica donna con la fede e «senza fede nuziale». Per capire tutto c'è una fotografia di Micheal Montfort che racconta Buk e Linda, mentre camminano indisturbati per le strade di Schweteingen, con una coperta di lana che li avvolge dalla testa ai piedi.

mercoledì 6 maggio 2009

99° giorno

99° giorno - Copyright 2009 © Ambra Craighero

Il sublime tra le radici

E' una stupenda immagine tratta dal prossimo film di Lars Von Trier. Questa è la fotografia della tenebra umana: l'intreccio dei corpi, le mani che spuntano dalle radici - il passato ?- , la simbiosi di due corpi fusi in un' unica anima ai piedi di un grande albero - la natura -. Se ci fosse Beethoven, probabilmente riscriverebbe la "9th symphony "; se ci fosse Sibilla Aleramo riscriverebbe a Dino Campana il suo amore in versi: " Cuor selvaggio, musico cuore, chiudo il tuo libro, le mie trecce snodo". Non ho ancora visto il film, conosco bene Lars, ma credo che qui ci sia Tutto in pochi secondi.

"Ho solo te come invitata. Suonerò per te. Suono te e tu lo sai.
Oggi mi hanno fatto il cuore con il cacao nel cappuccino e
ho messo il naso dentro l'eternità".