martedì 25 novembre 2008

Gabriel Garcìa Màrquez

Sipario: davanti ad un bicchiere di amarone, con quel rosso granato intenso e quel profumo incustodito di amarene sotto spirito, saluto "Memorie delle mie puttane tristi" di Gabriel Garcìa Màrquez e " Dell'amore e di altri demoni", per passare a : "la incredibile e triste storia della candida Erendira e della sua nonna snaturata". Non preoccupatevi , sono al collasso delle diottrie, ma che gioia infinita il canto del gallo di Gabriel e qualche tenua brezza di lago sopra il mio tetto di finta ardesia. Poi, per i miracoli del libro, il Santo Uffizio di Siviglia ha mandato a Sierva Marìa - la protagonista - un arcengelo di salvezza: Padre Tomàs de Aquino. Con un'aggravante: nessuno ha insegnato a Sierva Marìa che i demoni e gli angeli hanno la stessa faccia sporca e in America sono gli stessi che in Europa. Anche se siamo nel quartiere degli schiavi a Salamanca, l'aria ha l'odore delle rose degli inizi di maggio. Ma è quasi dicembre e qui a due dita dal mio naso, ha nevicato di brutto.Il mio cuore ha una acidità totale di 5,80, un ph di 3,50 e un estratto nero netto di 35.Passo al caffè, con sambuca a mosca a parte.