giovedì 11 febbraio 2010

Il mio cappotto ( solo di cammello)



Ho tremendamente bisogno di un cappotto di cammello. Quando sono sola e mi stacco dal mondo mi attacco ai vetri. Non voglio soluzioni facili, neanche difficili. Mi piace scoprire qualcuno da come beve il caffè. Adoro le tazzine di porcellana bianca sporcate con il rossetto fuxia delle signore di mezza età. Mi danno la sensazione che oltre la pelliccia di visone ci sia sempre la volontà di riuscire a morire poveri. Da poveri. Il cappotto di cammello dicevo. Ne ho visto uno addosso ad uomo, un bell’uomo senza età. Segnato, segnato dalla vita. L’ho sbranato con gli occhi, gli ho mangiato le cuciture del paltò perchè si sentiva nell'aria la magia della sartorialità scapigliata. Era spettinato. Non poteva essere diversamente. Ho pensato a Marlon Brando, al suo essere selvaggio, a quel cappotto che copriva le sue spalle sotto le inferriate della metrò di Parigi visto nel suo celebre Ultimo Tango. Bernardo Bertolucci ha coperto i desideri di tutti gli uomini a soli 32 anni. Li ha messi sul portamento di un irripetibile Paul ( Marlon nel film): un uomo da un passato confuso, vicino alla perdita della giovinezza.Bertolucci ha più volte affermato di aver sognato una bellissima donna sconosciuta per strada e di aver fatto l'amore con lei senza sapere chi fosse. Dobbiamo essergli grati in eterno. Era senza calze. Non c'è un perchè.Mai, nemmeno sotto zero.