martedì 5 luglio 2011

L'hotel delle emozioni











MANTOVA - Il nome è in onore di Jean Henry Dunant, primo premio Nobel per la Pace (1901) e fondatore della Croce Rossa nel 1859. Siamo a Castiglione delle Stiviere, a due passi da Mantova e dal Lago di Garda dove il ginevrino Dunant iniziò ad assistere i feriti di ogni nazionalità con l'idea di creare la più grossa associazione umanitaria del mondo. Non solo, Dunant che viveva in estrema povertà e senza fissa dimora, cullava progetti sempre più velleitari sollecitati dalla passione umanitaria. Ed è sulle ali di questi rimandi storici, sociali e simbolici che l'imprenditore Eugenio Gallina ha pensato di costruire un hotel che ripercorre in 78 stanze il pensiero di Dunant, affidando l'estro artistico della rilettura al designer Ermanno Preti. Solo che l'albergo, non è soltanto un hotel, bensì un incubatore di idee, un laboratorio, un museo a cielo aperto con pezzi di alto design e rielaborazioni reciclate da lattonieri specializzati.

MECENATE - «Il progetto è molto ambizioso e ci piaceva l'idea di sperimentare linguaggi per omaggiare Dunant - dice Gallina, 29 anni -, ma anche per far rivivere l'idea della committenza artistica in un contesto di assoluta libertà creativa. Chi viene qui, può vivere un'esperienza e, se possibile, deve cercare di viverla senza stereotipi. La storia, la figura di Dunant, gli aneddoti e il pensiero di un grande uomo morto in povertà, possono contribuire ad una formazione diversa, il meno sincopata possibile».

UNDERGROUND - Arriviamo davanti all'hotel che sembra un'architettura avveniristica - lontana anni e luce dal solito modello dei complessi alberghieri- , ci chiediamo se è un parcheggio, o un museo di arte contemporanea in via di definizione, o tutti e due. Sulla nostra sinistra la Coop e i centri commerciali. Entriamo in un tunnel che ricorda certe serpentine underground, dove i murales e la creatività - un serpente giallo stilizzato lungo una ventina di metri è appollaiato nel giardino - si tengono per mano. La hall è un concentrato artistico di messaggi: dal guest book sui muri, alle sedie senza due gambe, ai mobili affissi alle pareti, al neon che racconta il passaggio «del movimento delle cose».


http://www.corriere.it/cultura/11_luglio_04/craighero-mantova-hotel-stanze-dunant_1a7f4166-a668-11e0-89e0-8d6a92cad76e.shtml

http://www.corriere.it/gallery/cronache/07-2011/dunant/1/78-stanze-pensiero_a924aa9a-a669-11e0-89e0-8d6a92cad76e.shtml#1