CASTELROTTO (BZ) – L’ «uomo ragno» o «Mazenga» - questi erano i soprannomi di Walter Zenga quando giocava nell’Inter e venne proclamato miglior portiere del mondo nel 1989, nel 1990 e nel 1991 – è diventato zingaro. Una specie di Forrest Gump che non ha ancora finito di correre: con la vita, con il calcio, con le lingue (parla l’inglese, il rumeno, il turco, lo spagnolo, il serbo e ogni giorno si annota una decina di parole in arabo per «entrare nella testa dei giocatori») con le tre mogli (Elvira Carfagna, Roberta Termali e l’ultima la poliglotta ventottenne rumena Raluca Rebedea) e i quattro figli (Jacopo nato da Elvira Carfagna e giovane attaccante di talento, Nicolò e Andrea nati rispettivamente dalla conduttrice tv Roberta Termali e Samira, l’ultima figlia di otto mesi avuta dall’ultima moglie) e quella valigia pronta che lo ha portato in giro per il mondo ad allenare i New England Revolution (negli Stati Uniti d’America 1998 -1999), il Brera a Milano ( in serie D nel 2000-2001), il National Bucarest in Romania (dal 2002 al 2003), la Stella Rossa di Belgrado (2005-2006), il Gaziantepspor ( 2006-2007) in Turchia, l’Al Ain negli Emirati Arabi tre anni fa, prima di approdare al Catania e al Palermo, per poi quest’anno fare ritorno negli Emirati Arabi con l’Al Nasr. Sfida, quest’ultima, che in questi giorni lo ha portato dritto sull’Altipiano dello Scilliar, per il ritiro pre-campionato.
http://www.corriere.it/sport/10_luglio_14/zenga-ritiro_d587f3ae-8f5d-11df-9bdb-00144f02aabe.shtml?fr=correlati
http://www.corriere.it/gallery/sport/07-2010/ritiro/1/ritiro-squadra-araba_f9dbb380-8f5d-11df-9bdb-00144f02aabe.shtml#1
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