venerdì 31 ottobre 2008

«La street art è pubblica,vogliamo creare nella legalità»

MILANO – Per il governo sono diventati anche loro una priorità, tanto che l'esecutivo si appresta a rendere più difficile la vita ai writers. Loro, del resto, non hanno mai goduto di buona reputazione negli ambienti politici. Colpa forse di una certa inflazione che vede all'opera nelle strade sia quelli che potrebbero tranquillamente essere considerati artisti (non a caso, forse, ci fu la presa di posizione di Vittorio Sgarbi in difesa dei graffiti del centro sociale Leoncavallo) sia un esercito di giovani (e meno giovani) che armati di bomboletta spray si limitano a riempire muri e saracinesche di scarabocchi incomprensibili alla maggior parte delle persone. È il loro logo, la loro firma stilizzata, un modo per dire semplicemente: io sono stato qui. Qualcosa, insomma, che di artistico ha davvero poco.

http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_30/writers_graffiti_craighero_2ce58616-a694-11dd-9cb7-00144f02aabc.shtml

http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2008/10_Ottobre/graffiti/1&1


http://www.corriere.it/gallery/Cronache/vuoto.shtml?2008/10_Ottobre/graffiti/2&1