giovedì 9 ottobre 2008

Vittorio Sgarbi e la creatività border line



MILANO - Al Leoncavallo? Al Leoncavallo! Il nome evoca un luogo disordinato e difficile, occupato da giovani sempre e comunque disubbidienti (condizione naturale anche agli artisti), un centro sociale alternativo alle istituzioni. Per anni abbiamo sentito di scontri, tumulti, occupazioni e, conseguentemente, di delibere di sgombero, di sfratto, come se l'occupazione dovesse rappresentare un simbolo antagonista rispetto alla società borghese. Come, di fatto, è.

È evidente, allora, che dalla tensione di una lotta con la società derivano queste espressioni liberatorie di creatività, le quali sono certamente favorite dalla condizione di emergenza, dall'essere nate in situazioni di conflitto. E anche dall'euforia dell'occupazione. L'arte contemporanea è anche questo. A noi tocca registrarla e riconoscerla dove essa si manifesta, e non come noi desideriamo, vogliamo o speriamo. Queste opere trovano nello scontro la ragione della loro forza, della loro originalità.

http://www.corriere.it/vivimilano/arte_e_cultura/articoli/2007/09_Settembre/24/graffiti_leoncavallo_sgarbi.shtml