martedì 30 marzo 2010

E sottolineo se, " E se domani"



Io vivo sospesa nel : "e sottolineo se". Cercatemi solo lì.

lunedì 29 marzo 2010

Mi va di cantare...

Che la televisione diventi un magnifico sarcofago di se stessa: un contenitore di storia e nulla più.


giovedì 25 marzo 2010

Noi all'estero con il coworking

Fabio Don Canciani, designer

Lavoro live - Glamour
testi e fotografie Ambra Craighero

Anche lui è giovanissimo, anche lui è creativo, ha studiato Architettura. È Fabio Canciani, 28 anni, di Udine: arrivato qui con una borsa di studio universitaria è rimasto al Politecnico Federale ETH di Zurigo, come ricercatore. «Ma resto in Università solo due giorni la settimana.Per il resto, avevo voglia di condividere uno spazio informale,di uscire dall’ambiente universitarioe dall’idea delle quattro mura chiuse.Così ho affittato lo spazio al Citizen di Zurigo per i restanti tre giorni, al costo di 200 euro al mese. Mi è subito piaciuta l’atmosfera del cowo: si parlano almeno tre lingue tutti i giorni,non ci sono gerarchie e tra noi nomadi non c’è tanta paura di condividere i progetti: qui c’è chi passa anche solo per 48 ore e ti dà il suo contributo.Insomma,il lavoro nei cowo sta diventando uno stile di vita. Io mi sono già riservato uno spazio in un ufficio in condivisione al Cairo, dove sempre con l’università farò uno studio sulle “città informali e le città satellite nel deserto”. Per poi approdare alcowo diStoccolma, dove seguirò dal vivo un progetto sulle città creative (http://creativecities.britishcouncil.org).

http://docs.google.com/viewer?a=v&pid=gmail&attid=0.1&thid=1272929b7de6c70f&mt=application%2Fpdf&url=http%3A%2F%2Fmail.google.com%2Fmail%2F%3Fui%3D2%26ik%3D5a486852de%26view%3Datt%26th%3D1272929b7de6c70f%26attid%3D0.1%26disp%3Dattd%26realattid%3Df_g6dja72c0%26zw&sig=AHIEtbRQ7A4JP7zMFs4ryB0CbwUWcphYUg



martedì 23 marzo 2010

Fitzcarraldo




L’odore del sogno dei cani, quel bianco di lino che parte dai piedi e arriva fino alla testa insieme al fango, neanche fosse Gran Marnier. Non ho più dubbi: l'amore è custodito nei fondali dei fiumi;in quelle onde voluttuose di Herzog, in quelle arie di Caruso, con in tasca quel sogno impossibile di amalgamare istinto e ragione. Fitz non è lontano come possono essere lontani gli anni 80, è lontano tutto ciò che è qui, davanti a me, adesso. Solo Herzog poteva sdoganare nell’acqua torbida, le figure grottesche dell’immaginario germanico, ambientando a Manaus, - con quel magistrale e seducente Klaus, brutto da morire e bello da vivere -, l'impossibilità che un tedesco possa attraversare gli inferni sulla terra regnanti dal caos (terreno) e dal disordine (mentale). Per non parlare di Kinski con il grammofono come polena con il quale fende l’aria e il Rio delle Amazzoni in un colpo solo. Se mi chiedete cos'è l'amore? E' questo film: un inno bianco e assoluto come lo intendo io.



venerdì 19 marzo 2010

Di traverso, come Odette


Di solito succede tra due naufraghi della vita, - ma anche a uno solo -. E' indubbiamente una predisposizione naturale. Spesso guardo i neuroni nel cervello e non le leghe luccicanti in acciaio cromato delle ruote dei Suv. Cerco la ruggine dove non c'è, vivo vicino alle limonaie, leggo tantissimo e curo le schegge di depressione "terapeutica" con la fantasia. Ecco la ricetta: metto un pò di zucchero dove manca e tolgo il sale quando è troppo. Non mi volto troppo spesso a guardarmi indietro: è tempo perso. Non so che farmene della aride supponenze degli ambienti che contano - letterari, di salotto e via dicendo -, preferisco un pò di garbato insuccesso, pigmentato dalle piccole conquiste quotidiane. Sulla scia del compasso di Odette, vicino alle gambe da mediano di Albert Dupontel.

www.odettetoulemonde-lefilm.com/

mercoledì 17 marzo 2010

Il boom del "coworking"



Arriva a Zurigo, sull’onda del boom mondiale, il primo ufficio dove persone diverse svolgono le proprie professioni, ma gli spazi sono in comune.

Zurigo - L’idea del coworking viene dall’America dove gli spazi di lavoro low cost si sono diffusi da circa una decina d’anni riscuotendo un grande successo. Anche in Europa questo nuovo approccio si sta moltiplicando come un fenomeno di carattere sociologico.

http://www.swissinfo.ch/ita/societa/Il_coworking_arriva_in_Svizzera_.html?cid=8353244

venerdì 12 marzo 2010

La panchina della vita


Un uomo è un essere imperfetto, che sbaglia, cade e si rialza per andare avanti. Però può capitare di cadere e di non avere la forza di rialzarsi e così in un attimo ci si perde, smarrendo se stessi e la propria vita e ci si trova in balia dei rimorsi e dello sconforto, incapaci di chiedere aiuto. Questo è accaduto ad Angelo Starinieri, architetto e manager di fama internazionale che, ha perso la strada di casa e ha posto la sua dimora a Milano, diventando un clochard. Sto leggendo il suo libro e vivendo - seppur da un comodo divano -, il lucido disagio che ha catturato la sua mente e che ha reso prigioniera la sua anima, avvilita per le attenzioni non date e amareggiata per la consapevolezza di non poter tornare indietro. La sua espiazione tra i cartoni che sapevano di formaggio perché avvolgevano il parmigiano reggiano e quindi profumati, in un on the road vero, autentico,senza ipocrisie o falsi perbenismi. Ma è solo con l’aiuto di una donna che Angelo ritorna a vivere, senza essere giudicato. Si lascia alle spalle il passato, si lecca tutte le ferite e impara dai clochard, - con la sua nuova vita - che la regola è non chiedere mai. Ed è da questo esercizio divino che dovrebbe germogliare la nostra leggerezza, con un dialogo franco: con noi stessi e gli altri. Quando sei alla deriva, qualcuno ti salverà sempre, perché in quelle tasche bucate della giacca, c’è il risveglio. E quando piove, finalmente, si bagnerà l’orgoglio.

Un grazie ad Angelo Starinieri, "Angelo Smarrito"