La vita dietro al proiettore di un piccolo imprenditore. La cui storia ricalca quella narrata nel film premio Oscar
di Ambra Craighero
SEREGNO (Milano) – «Mi piace il fascio di luce che esce dalla cabina. E’ così da quando ero un ragazzino. E non ne posso ancora fare a meno». Viene subito in mente il volto estasiato di Totò Cascio, nei panni del piccolo protagonista del «Nuovo Cinema Paradiso» di Giuseppe Tornatore, che nella cabina di proiezione ascolta gli insegnamenti di Alfredo - Philippe Noiret. E il paragone non è poi così azzardato, visto che la storia di Emilio Riva, 78anni, tipografo di Seregno, grosso centro nel cuore della Brianza, non è molto diversa da quella narrata nella pellicola che al regista siciliano valse il premio Oscar quale miglior film straniero nel 1990.
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