« Io sono quella bambina di sempre che lecca la terra per sentire il canto del mondo e guarda i disegni dei pirati di un bambino di sempre che saluta il destino dalle periferie desolate con le rotaie a vista e i papaveri in fiore. Io sono e resterò quella bambina di sempre che non sa voltare le spalle al destino per dirgli addio, ma solo arrivederci. Io sono quella bambina di sempre che cammina storta e guarda dai finestrini degli autobus e dei treni le fogne come le gru: il cielo e la terra in un colpo solo. Io sono quella bambina di sempre che a volte si immagina le persone con i fiori che escono dalla testa e il basilico dal naso. Io sono quella bambina di sempre con il fango negli occhi di chi ha rotolato nel fango e perso gli autobus perché viveva nel suo mondo. Io sono quella bambina di sempre che custodisce i segreti di chi perde gli aerei davanti alle finestre degli aeroporti. Io sono quella bambina di sempre che stende le fotografie al posto dei calzini. Io continuo a essere quella bambina di sempre che ha incontrato una volta un bambino di sempre con due carciofi in mano ».